Una sfida rivolta al futuro
L’IIS Cellini si caratterizza ormai come una scuola decisamente proiettata verso il futuro. Le scelte operate negli ultimi anni sono volte ad offrire agli studenti quanto di più valido è stato elaborato nel campo educativo-didattico.
Non è possibile restare indifferenti a quanto ad esempio le nuove tecnologie ci mettono a disposizione per rendere i percorsi scolastici sempre più in linea con le esigenze che il mondo del lavoro o l’ambito universitario richiedono in capacità e competenze, come pure non è possibile ignorare le esperienze didattiche che cercano di rendere i percorsi educativi più in linea con le caratteristiche delle nuove generazioni.
Per innovarsi la scuola ha dunque bisogno di ripensare se stessa, sia dal punto di vista metodologico-didattico, sia da quello organizzativo. Il modello di scuola esclusivamente basato sulla trasmissione delle conoscenze “dalla cattedra” è un modello ormai anacronistico.
L’insegnante ha a disposizione varie risorse per trasformare la lezione in una coinvolgente attività laboratoriale progettando ambienti di apprendimento aperti e flessibili, facendo ricorso ad una molteplicità di risorse, anche grazie all’utilizzo delle ICT ma non solo, può lasciare spazio a una didattica collaborativa e inclusiva, al brainstorming, alla ricerca, 9 all’insegnamento tra pari. Esso può divenire il riferimento fondamentale per il singolo e per il gruppo contemporaneamente, guidando lo studente attraverso processi di ricerca e acquisizione di conoscenze e competenze che implicano tempi e modi diversi.
Una scuola che supera il modello trasmissivo e adotta modelli aperti di didattica attiva mette lo studente in situazioni di apprendimento continuo che gli permettono di argomentare il proprio ragionamento, di correggerlo strada facendo, di presentarlo agli altri.
La pratica educativa non può ignorare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e i cambiamenti richiesti dalla società della conoscenza. Le ICT non sono né ospiti sgraditi né protagonisti, sono opportunità che consentono di personalizzare i percorsi di apprendimento, rappresentare la conoscenza, ampliare le fonti del sapere, condividere e comunicare.
L’utilizzo ragionato delle risorse e degli strumenti digitali potenzia, arricchisce e integra l’attività didattica, “muove” la classe, motiva e coinvolge gli studenti, stimola la partecipazione e l’apprendimento attivo, contribuisce allo sviluppo delle competenze trasversali. Ciò non significa cedere di fronte alle nuove tecnologie ma queste rappresentano solo nuovi mezzi con cui è possibile personalizzare i percorsi di apprendimento, rappresentare la conoscenza, ampliare gli orizzonti e le fonti del sapere, condividere e comunicare. Il ripensamento del modello di scuola che conosciamo comprende anche una riconsiderazione della gestione del tempo dell’apprendimento con il superamento delle rigidità date dal calendario scolastico, dall’orario delle lezioni e dalla parcellizzazione oraria delle discipline mediante una razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse, una programmazione didattica articolata in segmenti, unità e moduli formativi. La società contemporanea valorizza competenze nuove, difficilmente codificabili nella sola forma testuale e nella struttura sequenziale del libro di testo.
Competenze chiave, competenze trasversali, soft skills, sono solo alcuni dei modi con cui si è cercato di codificare una serie di competenze richieste per svolgere una professione ed esercitare una cittadinanza attiva nella società della conoscenza.
Tali competenze sono richieste da istituzioni, aziende e dal vivere sociale e rappresentano un curricolo trasversale implicito che compare ancora solo marginalmente nei documenti guida della scuola italiana.
Si tratta di competenze che non sono legate a una disciplina in particolare, ma il cui sviluppo è legato a una modalità di apprendere e operare in stretta connessione con la realtà circostante. Una scuola aperta all’evoluzione dei saperi e dei metodi è in grado di cogliere e accogliere il cambiamento, permettendo alla propria comunità di modernizzare il servizio scolastico in sinergia con le richieste del territorio. Una scuola aperta è in grado di cogliere le opportunità offerte dalla dimensione internazionale dell’innovazione. Progetti e iniziative promosse dall’Europa sono occasioni per sviluppare il cambiamento.
Erasmus+, eTwinning, ma anche i Fondi Strutturali Europei sono solo alcuni dei punti di riferimento per l’internazionalizzazione della scuola. Una scuola d’avanguardia è in grado di individuare le occasioni per mettersi in discussione in un’ottica di miglioramento, per arricchire il proprio servizio attraverso un’innovazione continua che garantisca la qualità del sistema educativo. Una scuola aperta all’esterno instaura un percorso di cambiamento 10 basato sul dialogo e sul confronto reciproco.